Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37111 del 30 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:37111PEN

Massima

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Il riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione è incompatibile con la contestuale sussistenza della circostanza aggravante dei futili motivi, in quanto i due stati d'animo contrapposti - quello della provocazione e quello dei futili motivi - si escludono reciprocamente nell'ambito della medesima azione delittuosa. Pertanto, la Corte di merito, nel valutare la sussistenza o meno della circostanza attenuante invocata, deve verificare attentamente se le condotte e le motivazioni della persona offesa, pur potendo aver determinato una reazione dell'imputato, siano effettivamente tali da integrare gli estremi della provocazione, ovvero se, al contrario, debbano essere qualificate come futili, escludendo così la possibilità di riconoscere la circostanza attenuante richiesta. La motivazione della sentenza deve dare conto in modo esaustivo di tale accertamento, senza limitarsi a una mera affermazione di incompatibilità tra le due circostanze, ma illustrando le specifiche ragioni per le quali la condotta della persona offesa non è stata ritenuta idonea a provocare la reazione dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/09/2021 della CORTE di APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis)) BELMONTE;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale Dr. CERONI Francesca, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Udienza tenutasi ai che sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8.

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