Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34645 del 23 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34645PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'attenuante della provocazione di cui all'art. 62 n. 2 c.p., è tenuto a esaminare compiutamente e motivare adeguatamente tutte le circostanze fattuali allegate dalla difesa a sostegno della sua applicabilità, senza omettere di considerare elementi probatori rilevanti, come le dichiarazioni testimoniali che possano fornire elementi a favore della tesi difensiva. La mancata motivazione su un motivo di appello specificamente dedotto in tal senso inficia la sentenza, imponendone l'annullamento limitatamente a tale profilo, con rinvio al giudice di secondo grado per un nuovo esame nel contraddittorio delle parti. Il giudice di rinvio dovrà valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione dell'attenuante della provocazione in piena libertà decisionale, motivando congruamente il proprio deliberato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. AL. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 227/2008 CORTE APPELLO di ANCONA, del 11/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO

Con sentenza in data 11 novembre 2010 la C…

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