Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41022 del 2 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:41022PEN

Massima

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Il concorso di reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violenza privata e violazione di domicilio si configura quando l'agente, nel medesimo contesto, pone in essere distinte condotte minacciose volte, da un lato, ad ottenere l'estinzione di un debito o il ritiro di una denuncia e, dall'altro, a introdursi con violenza o minaccia in un immobile altrui, anche in presenza di una controversia sulla proprietà dello stesso. In tali casi, il reato di violazione di domicilio non è assorbito in quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in quanto l'agente infrange sia le disposizioni concernenti l'inviolabilità del domicilio, sia quelle che vietano la tutela arbitraria delle proprie ragioni. Inoltre, il concorso di tali reati sussiste anche quando l'ingresso nell'immobile altrui avviene con violenza sulle cose o sulle persone, e non si limita al semplice ingresso e permanenza invito domino. La responsabilità penale del concorrente nel reato può essere affermata sulla base di una motivazione che descriva in modo specifico il contributo causale della sua condotta, senza necessità di una valutazione dettagliata della capacità di intendere e di volere, salvo che questa non sia stata espressamente accertata come viziata. Infine, il mancato accoglimento di una richiesta di acquisizione di prova documentale non determina un vizio della motivazione, se la prova richiesta non risulta decisiva ai fini della decisione adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1870/2009 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 30/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS SILVANA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (…

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