Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27249 del 30 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27249PEN

Massima

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Il rifiuto di fornire le proprie generalità agli agenti di polizia nell'esercizio delle loro funzioni di controllo e accertamento integra il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale di cui all'art. 651 c.p., a prescindere dall'accertamento di ulteriori reati o infrazioni amministrative a carico del soggetto controllato e indipendentemente dalla circostanza che gli agenti conoscessero già l'identità del medesimo. Tuttavia, il reato può essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, qualora il termine prescrizionale sia maturato prima della pronuncia della sentenza, anche in presenza di differimenti del processo disposti su richiesta del difensore per impedimenti o adesione a scioperi forensi, purché tali rinvii siano stati determinati da concorrenti esigenze di ufficio che non avrebbero consentito, in ogni caso, la definizione del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 304/2010 TRIB. SEZ. DIST. di SORRENTO, del 03/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/05/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Uditi, altresi', nella pubblica udienza:

- il Pubblico Ministero, in persona del dott. PINELLI ((omissis)), sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema di cassazione, il quale ha …

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