Il diritto di critica, pur essendo un diritto costituzionalmente garantito, trova un limite nel rispetto della reputazione altrui e nella continenza formale dell'espressione. Pertanto, l'attribuzione di un fatto determinato, anche se in forma di critica, che ecceda manifestamente i limiti della continenza e della verità oggettiva, integra il reato di diffamazione, senza che possa essere invocata la scriminante dell'esercizio del diritto di critica. Inoltre, la mancata indicazione specifica della fonte dei poteri di rappresentanza nella querela presentata dal legale rappresentante di una persona giuridica non determina la nullità della querela stessa, in quanto tale formalità non è prescritta a pena di nullità. Infine, la rinnovazione dell'istruzione dibattimentale in appello, anche in assenza di una istruzione dibattimentale nel giudizio di primo grado, è ammissibile ai sensi dell'art. 603 c.p.p., in quanto tale disposizione non limita la rinnovazione ai soli casi di istruzione dibattimentale incompleta, ma la consente anche quando essa sia totalmente mancante.