Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21552 del 22 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21552PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando del proprio ruolo e della propria posizione di autorità, si adopera per agevolare indebitamente un privato nell'ottenimento di documenti e autorizzazioni, ricevendo in cambio un compenso o un vantaggio patrimoniale, commette il reato di corruzione propria continuata, a prescindere dalla competenza funzionale del pubblico ufficiale o dalla legittimità della richiesta del privato. Infatti, la violazione dei doveri di fedeltà, imparzialità e perseguimento esclusivo dell'interesse pubblico, che caratterizza ontologicamente la fattispecie di corruzione, non è esclusa dalla mera incompetenza funzionale del pubblico ufficiale agente, qualora egli si avvalga comunque del suo ruolo e del suo ascendente presso terzi per procurare un indebito vantaggio al privato, in vista di un tangibile riconoscimento. Inoltre, la gratuità della dazione del bene o del vantaggio al pubblico ufficiale da parte del privato corruttore non è necessaria ai fini della configurabilità del reato, essendo sufficiente l'assenza di una proporzionata e lecita contropartita. Infine, le indagini abusive compiute dal pubblico ufficiale sul conto di soggetti legati al privato corruttore, anche se dettate da un personale interesse a chiarire la propria posizione, integrano comunque una violazione dei doveri funzionali che concorre a delineare il quadro complessivo della condotta corruttiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI MILANO;

avverso la sentenza emessa in data 10/10/2006 dalla Corte di Appello di Milano;

nei confronti di:

D'. An. , nato a (OMESSO);

letti gli atti, il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. Giacomo Paoloni;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto P.G. Dott. GALATI Giovanni, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della se…

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