Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33849 del 3 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:33849PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato sulla motivazione della sentenza di merito, è tenuto a verificare la logicità e la coerenza dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di merito, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, la cui disamina è riservata in via esclusiva al giudice di primo grado. Pertanto, la sentenza di merito non può essere censurata per il solo fatto di aver disatteso una diversa valutazione probatoria prospettata dalla parte ricorrente, purché la motivazione espressa risulti logicamente corretta e coerente con le risultanze processuali. Il giudice di legittimità, nel rispetto del principio di tassatività dei motivi di ricorso, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, essendo il suo sindacato limitato alla verifica della logicità e della congruità della motivazione adottata, senza possibilità di una nuova valutazione degli elementi di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. AN. RI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/04/2008 TRIBUNALE di ASCOLI PICENO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. BEVERE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)) in sostituzione dell'avv. Agosti…

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