Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 15334 del 12 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15334CIV

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del proprio sindacato sulla motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta dal giudice di merito, né può censurare la complessiva ricostruzione dei fatti operata dal giudice di appello, limitandosi a prospettare una diversa interpretazione delle prove acquisite. Il vizio di motivazione, infatti, non consente di rimettere in discussione gli accertamenti di fatto compiuti dal giudice di merito, la cui valutazione è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica, irrazionale o viziata da errori di diritto. Il giudice di legittimità deve pertanto limitarsi a verificare la coerenza e la congruità della motivazione rispetto alle risultanze processuali, senza poter sostituire la propria ricostruzione dei fatti a quella operata dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 3

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PREDEN Roberto - Presidente

Dott. AMATUCCI Alfonso - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. GIACALONE Giovanni - Consigliere

Dott. DE STEFANO Franco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 17820/2010 proposto da:

IA. AR. (OMESSO), elettivamente domiciliata in ROMA, VIA GIOACCHINO ROSSINI 18, presso lo studio dell'avvocato VACCARI GIOIA, rappresentata e difesa dall'avvocato RUCCI Fernando giusta procura speciale in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

BE. CO. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA PISANELLI 2, presso lo st…

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