Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24382 del 10 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:24382PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa ex art. 416-bis c.p. deve essere sorretto da gravi indizi di colpevolezza, che non possono fondarsi esclusivamente su dichiarazioni generiche di collaboratori di giustizia prive di riscontri individualizzanti, né su reati fine (come l'estorsione) per i quali sia venuta meno la necessaria gravità indiziaria. Il giudice è tenuto a una motivazione rafforzata che confuti analiticamente le contrarie argomentazioni addotte dal primo giudice che aveva rigettato la richiesta cautelare per mancanza di gravi indizi, considerando altresì la pregressa condanna definitiva dell'indagato per il medesimo reato associativo e la successiva riabilitazione ottenuta, al fine di dimostrare la sussistenza di una autonoma e diversa condotta associativa successiva rispetto a quella già accertata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Mauriz - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/02/2016 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere MAURIZIO GIANESINI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. PAOLO CANEVELLI che ha chiesto l'annullamento con rinvio;
udito il difensore avv. (OMISSIS) e (OMISSIS) che hanno insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il difensore di (OMISSIS) ha proposto ricorso per Cassazione contro l'ordinanza 1/2/2016 con…

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