Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38461 del 2 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:38461PEN

Massima

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Il dolo richiesto per la configurazione dei reati di falsità ideologica in atto pubblico e di abuso di ufficio non può ritenersi sussistente per il solo fatto che l'atto contenga un asserto obiettivamente non veritiero o che vi sia stata una violazione di legge, dovendosi invece verificare che la falsità o la violazione non siano dovute a una leggerezza dell'agente, a un'incompleta conoscenza o errata interpretazione delle disposizioni normative, ovvero a una negligente applicazione di una prassi amministrativa. La complessità e il difficile coordinamento della normativa di riferimento, dovuti alle molteplici interferenze tra fonti statali e fonti periferiche, possono infatti rendere particolarmente delicata e necessitante di particolare approfondimento la questione dell'elemento soggettivo del reato, soprattutto per gli operatori amministrativi di settore, il cui bagaglio di conoscenze tecnico-giuridiche può esulare dai modelli di diligenza e cultura legale normalmente richiedibili. In tali casi, l'accertamento della sussistenza dell'elemento psicologico del reato costituisce espressione di un apprezzamento in fatto riservato ai giudici di merito e si sottrae al sindacato di legittimità, ove risulti motivato in modo non contraddittorio e non manifestamente illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI NAPOLI;

nei confronti di:

1) DU. ST. , N. IL (OMESSO) C/;

2) SA. CA. , N. IL (OMESSO) C/;

3) CA. GI. , N. IL (OMESSO) C/;

4) FA. ED. , N. IL (OMESSO) C/;

5) IN. CA. , N. IL (OMESSO) C/;

6) ME. AL. , N. IL (OMESSO) C/;

1) COMUNE SAN GIORGIO A CREMANO IN PERSONA DEL SINDACO PRO TEMPORE;

2) REGIONE CAMPANIA;

avverso la sentenza n. 8468/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 02/02/2010;

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