Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17611 del 26 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17611PEN

Massima

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Il reato di omissione dei lavori necessari alla rimozione del pericolo per le persone derivante dalla minaccia di rovina di un immobile, previsto dall'art. 677, comma 3, c.p., ha natura permanente, per cui il termine di prescrizione decorre dal momento della cessazione della condotta illecita. Tuttavia, qualora il pubblico ministero abbia contestato il reato con riferimento a una data precisa, il giudice non può tenere conto di un'eventuale protrazione della condotta oltre tale data, se non a seguito di una nuova contestazione nelle forme di cui all'art. 516 c.p.p. Pertanto, in assenza di una contestazione tempestiva di una condotta illecita protrattasi oltre la data indicata nell'imputazione, il reato deve essere dichiarato estinto per prescrizione, senza che sia necessario procedere all'accertamento della responsabilità dell'imputato, salvo che emerga dagli atti in modo chiaro, manifesto e incontestabile la sua innocenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico G. - rel. Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2018 del TRIBUNALE di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PICARDI ANTONIETTA;
Il PG conclude per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per intervenuta prescrizione.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza in data 14.02…

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