Il rapporto tra medici convenzionati esterni e unità sanitarie locali, disciplinato dall'art. 8 del d.lgs. n. 502/1992 e dagli accordi collettivi nazionali, configura un rapporto libero professionale "parasubordinato" che si svolge su un piano di parità, senza che l'ente pubblico eserciti nei confronti del medico convenzionato alcun potere autoritativo, all'infuori di quello di sorveglianza. Ne consegue che le controversie inerenti a tale rapporto spettano alla cognizione del giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, non potendo essere ascritte alla categoria dell'interesse legittimo e, pertanto, non rientrando nella giurisdizione del giudice amministrativo, neppure in caso di azione avverso il silenzio ai sensi degli artt. 31 e 117 del codice del processo amministrativo. Parimenti, non sussistono i presupposti per l'accoglimento di una domanda risarcitoria ai sensi dell'art. 2-bis della legge n. 241/1990, in quanto la relativa controversia rientra nella competenza del giudice ordinario.