Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3815 del 24 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:3815PEN

Massima

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La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Le espressioni offensive contenute in una comunicazione scritta possono essere scriminate ai sensi dell'art. 598 c.p. (esimente della provocazione) solo se risultano effettivamente inviate all'autorità giudiziaria o amministrativa competente, non essendo sufficiente il mero riferimento generico a un "incipit di procedimento" o a una "interminabile querelle" tra le parti. Analogamente, l'applicazione dell'esimente di cui all'art. 599, comma 2, c.p. (provocazione per fatto ingiusto altrui) richiede la puntuale indicazione e dimostrazione del fatto ingiusto che ha legittimato l'invio della comunicazione contenente le espressioni offensive, non potendo basarsi su generici riferimenti a un "interminabile contenzioso" tra le parti. La motivazione della sentenza che applica tali esimenti in assenza di una chiara e specifica ricostruzione dei presupposti di fatto è pertanto contraddittoria e carente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MONDOVI';

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso la sentenza n. 5/2011 GIUDICE DI PACE di DOGLIANI, del 02/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/11/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Aniello Roberto che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sen…

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