Il soggetto sottoposto a misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, è tenuto al rispetto di tutte le norme funzionalmente idonee a contenerne la pericolosità sociale, tra cui il divieto di guida di autoveicoli senza patente, la cui revoca è direttamente connessa alla sottoposizione a tale misura di prevenzione. La violazione di tale divieto, configurando un autonomo e speciale reato ai sensi dell'art. 6 della Legge n. 575 del 1965, non è incompatibile con la depenalizzazione del reato di guida senza patente prevista dal Codice della Strada, in quanto tale fattispecie incriminatrice mira a rafforzare l'obbligo del sorvegliato speciale di osservare le prescrizioni imposte per finalità di prevenzione e contenimento della sua pericolosità sociale. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del dolo e l'eventuale configurabilità di cause di giustificazione, nonché nel determinare la misura della pena, entro i limiti edittali, gode di ampio potere discrezionale, insindacabile in sede di legittimità, purché la decisione sia adeguatamente motivata.