Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45546 del 16 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45546PEN

Massima

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Il delitto di incendio di cui all'art. 423 c.p. si configura quando l'agente cagiona un incendio, anche se prontamente domato, purché il fuoco abbia le caratteristiche di diffusività e non facile spegnimento, con la volontà di provocare l'evento, a prescindere dall'effettiva forza distruttrice delle fiamme. Diversamente, il danneggiamento seguito da incendio di cui all'art. 424 c.p. ricorre quando l'agente agisce con la sola intenzione di danneggiare la cosa altrui, senza il proposito di cagionare l'incendio. Pertanto, ove si accerti la volontà di provocare l'incendio, anche se di modesta entità, è sempre applicabile l'art. 423 c.p. e non l'art. 424 c.p. La prova del dolo dell'incendio può desumersi da elementi indiziari, come le modalità dell'azione, i risultati conseguiti e le circostanze emerse nel processo, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se sorretta da motivazione congrua e logica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3738/2011 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 14/05/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito, per la parte civile, Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore av…

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