Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35253 del 12 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35253PEN

Massima

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Il giudice, nell'applicare una misura cautelare personale, può fondare il giudizio di "gravi indizi di colpevolezza" su qualsiasi elemento probatorio idoneo a far ritenere con qualificata probabilità la responsabilità dell'indagato in ordine ai reati contestati, senza che sia necessario il medesimo grado di convincimento richiesto per la pronuncia di una sentenza di condanna. Pertanto, la valutazione del quadro indiziario effettuata dal giudice di merito, se sorretta da una motivazione logica e coerente ed esente da vizi di legge, non è sindacabile in sede di legittimità. Inoltre, quando i fatti contestati all'indagato risultino inquadrabili nel contesto di attività criminose riconducibili a un'associazione di tipo mafioso, opera la presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., che consente l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, salvo che l'indagato dimostri l'insussistenza di esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. DA. CL., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 08/02/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARMENINI ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G. Dr. IANNELLI Mario, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

sentite le conclusioni dell'Avv. ABET Antonio, che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza.

OSSERVA

Il difensore di RI. CL. DA. propone ricorso per cass…

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