Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20366 del 15 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20366PEN

Massima

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La diffamazione mediante commenti su social network richiede un riferimento specifico e inequivocabile all'oggetto della diffamazione, non essendo sufficiente una mera genericità dei commenti. Affinché possa configurarsi il reato di diffamazione, è necessario che i commenti pubblicati sui social network individuino in modo chiaro e diretto le persone offese, facendo esplicito riferimento all'articolo o alla notizia oggetto di critica, al luogo di pubblicazione e agli autori della stessa. In assenza di tali elementi di identificazione, non può ritenersi integrato il reato di diffamazione, in quanto i commenti generici e privi di specifici riferimenti non consentono di individuare le persone offese.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Anton - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI NAPOLI nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 25230/2014 GIP TRIBUNALE di NAPOLI, del 27/11/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

- Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, Dott. MAZZOTTA Gabriele, che …

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