L'applicazione di una misura di prevenzione personale, quale la sorveglianza speciale, richiede una motivazione rigorosa e puntuale che dimostri in modo concreto e specifico la pericolosità sociale del soggetto, sulla base di elementi fattuali significativi e non di mera elencazione di precedenti penali o procedimenti pendenti. La semplice menzione di denunce, procedimenti archiviati o frequentazioni con soggetti pregiudicati, senza un'adeguata contestualizzazione e valutazione in chiave prognostica della concreta capacità a delinquere del proposto, non è sufficiente a giustificare l'adozione di una misura di prevenzione, in quanto viola i principi affermati dalla Corte EDU e dalla giurisprudenza di legittimità in materia. L'onere motivazionale richiesto per l'applicazione di tali misure è particolarmente stringente, dovendo il giudice fornire una motivazione esaustiva e convincente in ordine alla pericolosità sociale del soggetto, sulla base di elementi concreti e specifici, al fine di assicurare il rispetto dei diritti fondamentali della persona.