Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47227 del 21 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:47227PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) tutela la tranquillità psichica della persona offesa, quale condizione essenziale per la libera formazione ed estrinsecazione della sua volontà, e può concorrere con altri reati, come quello di violenza privata (art. 610 c.p.) e di lesioni personali (art. 582 c.p.), che tutelano diversi beni giuridici. Tuttavia, le condotte di minaccia rientrano a pieno titolo tra gli elementi costitutivi del reato di atti persecutori, sicché non possono essere contestate autonomamente come reato di minaccia aggravata (art. 612 c.p.), essendo assorbite nel più ampio reato di atti persecutori. Ai fini della determinazione della pena, il giudice può tenere conto di uno stesso elemento, come la gravità della condotta, che abbia attitudine a influire su diversi aspetti della valutazione, senza che ciò comporti violazione del principio del "ne bis in idem". Inoltre, l'accertamento del requisito dell'unicità del disegno criminoso, ai fini dell'applicazione della continuazione, costituisce una questione di fatto rimessa alla valutazione del giudice di merito, il cui apprezzamento è sindacabile in sede di legittimità solo ove non sia sorretto da adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/01/2018 della CORTE APPELLO di POTENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MIGNOLO Olga, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
Il difensore presente, Avv. (OMISSIS), ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO …

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