Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36961 del 31 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36961PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., può essere desunto dalla valutazione congiunta delle specifiche modalità e circostanze del fatto, che denotino un elevato grado di pericolosità sociale dell'indagato, e della sua personalità, caratterizzata da una notevole capacità criminale, come dimostrata dalla predisposizione accurata dei mezzi utilizzati per la commissione del reato, dall'agire in concorso e in territorio estero. In tali casi, la misura cautelare della custodia in carcere può ritenersi proporzionata e adeguata, in ragione dell'elevata capacità criminale manifestata dall'indagato, anche qualora questi abbia ammesso gli addebiti solo a fronte di un grave quadro indiziario a suo carico, escludendosi la possibilità di soddisfare le esigenze cautelari con misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, anche con l'uso del braccialetto elettronico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/03/2018 del TRIB. LIBERTA' di BRESCIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PISA FABIO;
sentite le conclusioni del P.G. Dott.ssa DE MASELLIS MARIELLA che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Brescia, con ordinanza in data 06/03/2018, rigettava l'istanza di riesame proposta da (OMISSIS) contro l'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari presso il …

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