L'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande è subordinato alla disponibilità giuridica dei locali in cui essa viene svolta, non essendo sufficiente la mera disponibilità materiale. La perdita del requisito della disponibilità giuridica dei locali, sopravvenuta successivamente all'inizio dell'attività, ne determina la decadenza o la cessazione, in applicazione degli artt. 3, comma 7, della legge n. 287/1991, 64, comma 6, del d.lgs. n. 59/2010, nonché degli artt. 11, comma 7, e 15, comma 2, lett. d), della legge regionale del Lazio n. 21/2006. Pertanto, l'autorità amministrativa è legittimata a disporre la cessazione dell'attività di somministrazione qualora il titolare non abbia la disponibilità giuridica dei locali in cui essa viene esercitata, non potendosi attribuire rilevanza a mere situazioni di fatto non legittimate dalla normativa vigente, come il possesso acquisito in modo violento o clandestino. La mancanza di un valido titolo giuridico per la detenzione dei locali, accertata dall'autorità giudiziaria ordinaria, osta allo svolgimento dell'attività di somministrazione e ne giustifica la declaratoria di decadenza o cessazione da parte dell'amministrazione competente, a tutela dell'interesse pubblico alla regolarità e legittimità dell'esercizio di tale attività.