Cassazione penale Sez. I sentenza n. 50429 del 28 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50429PEN

Massima

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Il porto senza giustificato motivo di oggetti potenzialmente atti ad offendere, diversi da quelli da punta e da taglio espressamente indicati dalla legge, integra il reato previsto dalla L. n. 110 del 1975, art. 4, comma 2, solo se, in relazione alle concrete circostanze di tempo e di luogo, tali oggetti appaiano chiaramente utilizzabili per l'offesa alla persona. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, il giudice è tenuto a verificare e motivare in modo adeguato il nesso tra l'oggetto portato e la sua concreta idoneità offensiva in relazione alle circostanze del caso, non essendo sufficiente la mera presenza dell'oggetto al di fuori dell'abitazione. Il giudizio di pericolosità dell'oggetto non può fondarsi esclusivamente sulla sua natura intrinseca, ma deve tener conto delle concrete modalità del porto e delle circostanze in cui questo è avvenuto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO F. M. Silvio - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 579/2015 CORTE APPELLO di MILANO, del 07/05/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/09/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO MINCHELLA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
Con sentenza in data 21.01.2013 il Tribunale di Busto Arsizio - Sezione Distaccata di Saronno condannava (OMISSIS) alla pena…

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