Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42603 del 27 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:42603PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza di merito, deve limitarsi a verificare l'esistenza di un apparato argomentativo logico e coerente, senza poter riesaminare nel merito la valutazione delle risultanze probatorie effettuata dal giudice di appello. Pertanto, la mera prospettazione di una diversa valutazione delle prove da parte del ricorrente non integra un vizio di legittimità, essendo la valutazione del fatto riservata in via esclusiva al giudice di merito. Tuttavia, il giudice di legittimità è tenuto a correggere l'eventuale errore nella determinazione della pena, qualora questa risulti superiore ai limiti edittali vigenti al momento della commissione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/09/2017 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCARLINI ENRICO VITTORIO STANISLAO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. LIGNOLA FERDINANDO;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1 - Con sentenz…

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