Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 27430 del 13 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27430PEN

Massima

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Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, previsto dall'art. 314 c.p.p., non sorge automaticamente a seguito di una sentenza di assoluzione, ma è subordinato all'accertamento dell'assenza di una colpa grave del soggetto sottoposto a misura cautelare. La condotta del soggetto, anche se non penalmente rilevante, può essere considerata gravemente imprudente e contrastante con i doveri deontologici connessi all'esercizio di una pubblica funzione, costituendo un fattore concausale determinante l'adozione della misura cautelare. In tali ipotesi, l'accertamento di tale condotta colposa, adeguatamente motivato, esclude il diritto alla riparazione, in quanto la colpa grave del soggetto risulta ostativa al sorgere di tale diritto, pur in presenza di una successiva sentenza di assoluzione. La diversità di prospettive e di valutazioni tra il giudizio sulla responsabilità penale e quello relativo alla ricorrenza della colpa grave ostativa all'attribuzione del diritto a riparazione esclude la sussistenza di una contraddizione logica tra le due pronunce.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI ((omissis)) del 14/04/2 -

Dott. ZECCA Gaetanino rel. Consigliere SENTE -

Dott. GALBIATI ((omissis)) N. -

Dott. BLAIOTTA Rocco M. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. VITELLI CASELLA ((omissis)) N. 26427/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MINISTERO ECONOMIA E FINANZE C/ non ricorrente;

2) BU. GA. N. IL (OMESSO) ricorrente;

avverso l'ordinanza n. 14/2009 CORTE APPELLO di MESSINA, del 21/04/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANINO ZECCA;

Letta la requisitoria del Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) il quale ha concluso per l'inammissibilita' del r…

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