Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32792 del 22 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:32792PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., presuppone una condotta abituale, che si estrinseca in più atti lesivi, realizzati in tempi successivi, dell'integrità fisica, psichica, della libertà, dell'onore e del decoro della persona offesa. L'abitualità della condotta si configura anche in presenza di una reiterazione di atti vessatori, umilianti e di disprezzo, che offendono la dignità della vittima, pur se intervallati da periodi di normalità nei rapporti familiari, purché non si tratti di episodi isolati e occasionali. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che gli atti lesivi si protraggano per un periodo di tempo particolarmente prolungato, essendo sufficiente la ripetizione degli episodi offensivi, anche se per un limitato arco temporale, ovvero un comportamento vessatorio continuo e ininterrotto. Il giudizio di pericolosità dell'agente, ai fini dell'applicazione di misure cautelari, deve essere fondato sulle caratteristiche della condotta, sul concreto comportamento e sui connotati psicologici che questo denota, nonché su un complessivo giudizio sulla personalità dell'indagato, dal momento che il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato è insito nella naturale persistenza nel tempo delle relazioni affettive e familiari tra agente e persona offesa, già contrassegnate da aspetti patologici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. GIORDANO E. A. - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19 marzo 2019 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catania, in accoglimento dell'appello proposto dal Pubblico Ministero, ha disposto le …

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