Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15925 del 27 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:15925PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'attenuante di cui all'art. 73, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990, nei reati concernenti le sostanze stupefacenti, richiede non solo la mera indicazione di complici, ma che la collaborazione prestata porti alla sottrazione di risorse rilevanti ed eviti la commissione di ulteriori attività delittuose. Pertanto, il mancato riconoscimento di tale attenuante è legittimo qualora le dichiarazioni dell'imputato risultino ambigue e contraddittorie, non avendo egli messo a disposizione degli organi inquirenti il suo ampio patrimonio conoscitivo derivante dal suo non occasionale inserimento in una qualificata rete di spacciatori. Inoltre, l'applicazione della recidiva è giustificata quando l'imputato, nonostante precedenti condanne, ha dimostrato di non aver reciso i propri legami con gli ambienti della droga, dando prova di godere della fiducia dei fornitori nella filiera della distribuzione, ciò a riprova di una non trascurabile pericolosità sociale. Tuttavia, in caso di modifica della cornice edittale successiva alla sentenza di primo grado, il giudice di appello è tenuto a rideterminare la pena in misura proporzionata alla nuova cornice edittale, non potendo mantenere ferma la pena precedentemente irrogata solo sulla base di considerazioni generiche circa la gravità dei fatti e la recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02-07-2019 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CUOMO Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 2 luglio 2019, la Corte di appello di Milano confermava la sentenza dell'8 febbrai…

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