Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 213 del 2021

ECLI:IT:TARLAZ:2021:213SENT

Massima

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Il piano regolatore generale (PRG) costituisce l'atto di pianificazione urbanistica generale del territorio comunale, adottato e approvato dall'amministrazione competente nell'esercizio della propria discrezionalità tecnica e amministrativa. Le scelte di pianificazione effettuate nell'ambito del PRG, comprese le localizzazioni e le destinazioni d'uso, rientrano nell'ampia discrezionalità dell'ente locale e non sono sindacabili dal giudice amministrativo, salvo che siano inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. L'amministrazione può legittimamente procedere alla revisione, anche in senso peggiorativo, di precedenti previsioni urbanistiche, pur in assenza di specifica motivazione, tranne nei casi di affidamento "qualificato" del privato, come l'esistenza di convenzioni di lottizzazione o accordi di diritto privato. L'aspirazione del privato ad una destinazione urbanistica migliorativa, ove disattesa, non radica un interesse qualificato all'impugnazione, configurando al più una mera aspettativa generica ad una "reformatio in melius" analoga a quella di qualunque altro proprietario di aree. Il contributo straordinario previsto dal PRG per gli interventi di nuova edificazione, finalizzato a porre un onere economico in capo al privato che abbia scelto di fruire di previsioni del piano che ampliano le facoltà d'uso del bene generando un incremento del carico urbanistico, è legittimo e non configura una prestazione patrimoniale imposta, essendo strutturalmente collocato nell'ambito dell'attività pianificatoria dell'amministrazione. I vincoli di destinazione imposti dal PRG per attrezzature e servizi, fra cui il verde pubblico, hanno carattere conformativo e non espropriativo, influendo sulla determinazione del valore dell'area ma non comportando l'imposizione di un vincolo ablativo.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/01/2021

N. 00213/2021 REG.PROV.COLL.

N. 06278/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6278 del 2008, proposto da
Pace Augusto, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe Lavitola e Claudio Manzia, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Giuseppe Lavitola in Roma, via Costabella, 23;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dall'avv. Umberto Garofoli, domiciliata presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via Tempio di Giove, 21;
Regione Lazio,
Provincia di Roma

per l'annullamento

della delibera del Consiglio Comunale di Roma n. 18 del 12.02.2008 e della delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 80 dell’8.…

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