Cassazione penale Sez. V sentenza n. 54938 del 27 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:54938PEN

Massima

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Il diritto di critica e di espressione del proprio pensiero, anche in sede giudiziaria, prevale sulla tutela dell'onore e della reputazione altrui, purché le modalità espressive siano proporzionate e funzionali alla comunicazione dell'informazione, senza tramodare in un'aggressione verbale inutilmente umiliante. Pertanto, le dichiarazioni rese da un soggetto chiamato a testimoniare in un procedimento penale, anche se potenzialmente lesive della reputazione altrui, non integrano il reato di diffamazione qualora siano pertinenti all'oggetto dell'indagine e non eccedano i limiti della continenza espressiva, essendo coperte dall'esimente dell'adempimento di un dovere. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, è tenuto a motivare specificamente circa il contenuto offensivo delle espressioni utilizzate, non potendo limitarsi a una valutazione stereotipata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduard - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/07/2015 del GIUDICE DI PACE di FERRARA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso udito in PUBBLICA UDIENZA del 11/07/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. EDUARDO DE GREGORIO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. STEFANO TOCCI che ha concluso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata il Giudice di Pace di Ferrara ha condannato l'imputata alla pena di Euro 500 di multa per il reato …

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