Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10694 del 24 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:10694PEN

Massima

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Il dolo generico, e non il dolo specifico, è sufficiente per la configurazione del reato di falsa attestazione di qualità personale di cui all'art. 495 c.p., essendo irrilevante il fine perseguito dall'autore della falsità, che si consuma nel momento in cui la dichiarazione mendace perviene al pubblico ufficiale, indipendentemente dalla sua riproduzione in un atto pubblico. Lo stato di ubriachezza dell'imputato non esclude di per sé il dolo, dovendo la colpevolezza essere valutata secondo i normali criteri di individuazione dell'elemento psicologico del reato, senza che sia necessaria un'analisi lucida della realtà, essendo sufficiente che il soggetto sia stato in grado di attivarsi in modo razionalmente concatenato per realizzare l'evento ideato e voluto. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo, può fondare la propria decisione su un esaustivo percorso argomentativo, contraddistinto da intrinseca coerenza logica, che non può essere messo in discussione in sede di legittimità sulla base di una diversa ricostruzione dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/09/2020 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALFREDO GUARDIANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. LETTIERI NICOLA;
udito il difensore.
FATTO E DIRITTO
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