Il reato di rissa si configura quando vi è una pluralità di soggetti, divisi in gruppi contrapposti, che si affrontano con reciproca volontà di offendersi, a prescindere dal fatto che tutti i partecipanti siano materialmente coinvolti nella colluttazione. Pertanto, ai fini della sussistenza del reato di rissa, non è necessario che tutti i soggetti presenti abbiano preso parte attiva alla condotta violenta, essendo sufficiente che vi sia una pluralità di persone, appartenenti a fazioni contrapposte, che agiscano in modo coordinato e reciprocamente a sostegno dei due principali contendenti. La presenza di un numero di partecipanti inferiore a tre non esclude la configurabilità del reato, essendo sufficiente l'esistenza di due gruppi contrapposti, anche se uno di essi è composto da un solo individuo. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato di rissa rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o contraddittorietà.