Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43467 del 13 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:43467PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso l'ordinanza del tribunale del riesame che ha confermato l'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a verificare la congruità e la logicità della motivazione in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e all'adeguatezza della misura cautelare adottata, senza poter riesaminare nel merito gli elementi probatori, in quanto il giudizio di legittimità ha natura diversa e limiti più ristretti rispetto al giudizio di merito. In particolare, il tribunale del riesame deve dare conto in modo adeguato delle ragioni che lo hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, nonché delle esigenze cautelari che giustificano l'adozione della specifica misura cautelare, nel rispetto dei principi di proporzionalità e adeguatezza. Tali valutazioni di tipo prognostico, se motivate in maniera congrua e logica, non sono sindacabili in sede di legittimità, salvo l'ipotesi di vizi logici o giuridici rilevabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 125/16 in data 12/04/2016 del Tribunale di L'Aquila in funzione di giudice del riesame.
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALMA ((omissis))ia;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUT…

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