Il diniego della domanda di emersione dal lavoro irregolare di un cittadino straniero è legittimo qualora non siano soddisfatti i requisiti previsti dalla normativa, in particolare l'occupazione ininterrotta sul territorio nazionale dalla data del 31 dicembre 2011 e l'assenza di precedenti penali gravi, come condanne per reati quali commercio di prodotti falsi, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità del provvedimento di diniego, deve accertare la sussistenza di tali requisiti, considerando anche elementi come la distanza tra il luogo di residenza del lavoratore e quello di lavoro dichiarato, nonché l'irreperibilità del datore di lavoro. Ove tali condizioni non siano integrate, il ricorso avverso il diniego deve essere respinto, con possibile compensazione delle spese di giudizio in considerazione dell'interesse del ricorrente a regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale.