Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20271 del 27 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:20271PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare i provvedimenti de libertate, non può riesaminare gli elementi materiali e fattuali delle vicende indagate, né rivalutare le condizioni soggettive dell'indagato in relazione alle esigenze cautelari e all'adeguatezza delle misure, trattandosi di apprezzamenti di merito riservati al giudice di merito. Il controllo di legittimità è circoscritto all'esame del contenuto dell'atto impugnato, al fine di verificare la congruità delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento, nonché l'assenza di illogicità evidenti. L'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari è rilevabile in cassazione solo se si traduce nella violazione di specifiche norme di legge o in mancanza o manifesta illogicità della motivazione. Pertanto, ove venga denunciato il vizio di motivazione in ordine alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, è demandato al giudice di merito la valutazione del peso probatorio degli stessi, mentre alla Corte di Cassazione spetta solo il compito di verificare se il giudice di merito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario, controllando la congruenza della motivazione rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie. Analogamente, in tema di misure cautelari, l'ordinanza del tribunale del riesame che conferma il provvedimento impositivo recepisce, in tutto o in parte, il contenuto di tale provvedimento, di tal che l'ordinanza cautelare e il provvedimento confermativo di essa si integrano reciprocamente, con la conseguenza che eventuali carenze motivazionali di un provvedimento possono essere sanate con le argomentazioni addotte a sostegno dell'altro. Inoltre, il limite del sindacato di legittimità in ordine alla gravità degli indizi deve essere esteso anche alle esigenze cautelari, essendo compito primario ed esclusivo del giudice della cautela valutare "in concreto" la sussistenza delle stesse e rendere un'adeguata e logica motivazione al riguardo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Bi. St. n. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 6 aprile 2009 - Tribunale di Salerno;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali;

udito il difensore avv. ((omissis)), il quale, per Bi. St. , ha concluso per l'accogli…

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