Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6569 del 17 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:6569PEN

Massima

Il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie e di inquinamento probatorio, che giustifica l'applicazione della custodia cautelare in carcere, sussiste anche quando l'imputato abbia dimostrato una spiccata capacità di tessere relazioni illecite in svariati settori operativi, a prescindere da eventuali mutamenti nell'assetto apicale delle istituzioni coinvolte nei suoi reati. Il giudice, nel valutare la concretezza e l'attualità di tali esigenze cautelari, deve tenere conto della gravità dei fatti addebitati all'imputato e della sua pericolosità sociale, desunta dalla natura e dalle modalità di commissione dei reati contestati, senza che assumano rilievo determinante eventuali modifiche organizzative intervenute negli enti o negli uffici pubblici interessati dalle condotte illecite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 16 agosto 2011 emessa dal Tribunale di Torino;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

sentito il sostituto procuratore generale, dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito l'avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del r…

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