Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18494 del 24 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18494PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, anche se espresso in modo energico, non costituisce reato di ingiuria se le espressioni utilizzate non hanno una potenzialità offensiva, ma rappresentano una legittima contrapposizione alle deliberazioni della maggioranza consiliare. L'assoluzione dell'imputato per il fatto che "il fatto non costituisce reato" è contraddittoria, in quanto la condotta dovrebbe essere ritenuta penalmente irrilevante con la formula "perché il fatto non sussiste". Inoltre, il giudice è tenuto a esaminare l'istanza dell'imputato di condanna della parte civile ai sensi degli articoli 541 e 542 c.p.p. per i danni cagionati, salvo che non sussista la colpa grave in capo alla parte civile. Il diritto di critica politica, anche se energico, non integra il reato di ingiuria se le espressioni usate non hanno potenzialità offensiva, ma rappresentano una legittima contrapposizione alle deliberazioni della maggioranza consiliare. L'assoluzione per "il fatto non costituisce reato" è contraddittoria, essendo il fatto penalmente irrilevante ("il fatto non sussiste"). Il giudice deve esaminare l'istanza di condanna della parte civile ai sensi degli articoli 541 e 542 c.p.p., salvo che non sussista la sua colpa grave.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 06/02/2012 dal Giudice di pace di Santa Caterina Villarmosa;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Paolo Micheli;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Fodaroni Maria Giuseppina, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata quanto alla formula assolutoria, …

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