Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24934 del 28 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:24934PEN

Massima

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La misura interdittiva della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio può essere ritenuta adeguata a fronteggiare le esigenze cautelari, anche in presenza di condotte di falsa attestazione della presenza in servizio e di formazione di atti pubblici falsi, qualora il danno economico arrecato all'ente pubblico sia di modica entità e le condotte siano concentrate in un breve lasso temporale, denotando una forma di ossequio verso la figura apicale rivestita dal pubblico ufficiale, senza che ciò comporti la necessità di applicare la più afflittiva misura degli arresti domiciliari. Il giudice cautelare, nel valutare l'adeguatezza della misura interdittiva, può tenere conto della risalenza nel tempo degli episodi contestati, che depongono verso l'adeguatezza della misura applicata, senza che ciò comporti un vizio di motivazione dell'ordinanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CATANZARO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/10/2021 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANGELO CAPUTO;
Rilevato che le parti non hanno formulato richiesta di discussione orale ex Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176, prorogato, quanto alla disciplina processuale,…

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