Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Nel procedimento di prevenzione, è inammissibile il ricorso per cassazione proposto dal soggetto nei cui confronti è stata applicata la misura di prevenzione personale, avverso il provvedimento di confisca di beni formalmente intestati a terzi, quando egli abbia assunto una posizione meramente adesiva a quella del terzo intestatario, non rivendicando la titolarità effettiva ed esclusiva dei beni stessi. In tal caso, la legittimazione all'impugnazione spetta solo al terzo intestatario, quale unico soggetto avente diritto all'eventuale restituzione del bene. Analogamente, è inammissibile il ricorso per cassazione proposto dal difensore del terzo interessato non munito di procura speciale, ex art. 100 c.p.p., non trovando applicazione in tal caso la disposizione di cui all'art. 182 c.p.c., comma 2, sulla regolarizzazione del difetto di rappresentanza. La procura speciale di cui all'art. 100 c.p.p. differisce sia dalla mera nomina di difensore di cui all'art. 96 c.p.p. che dalla procura speciale di cui all'art. 122 c.p.p., necessaria per determinati atti. Pertanto, la possibilità per gli interessati di farsi assistere in udienza da un difensore non implica automaticamente la legittimazione del difensore a presentare ricorso per cassazione, essendo necessaria a tal fine una procura speciale.