Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33310 del 9 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33310PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, pur essendo riconosciuto nell'ambito del confronto democratico, non può essere esercitato attraverso l'utilizzo di espressioni offensive e lesive della dignità morale e intellettuale della persona, anche se rivestente la carica pubblica di rappresentante istituzionale. L'ingiuria, anche se pronunciata in un contesto di polemica politica, mantiene rilevanza penale, non potendo essere considerata come una forma di comunicazione legittimata dalla consuetudine. Il giudice, nel valutare il danno morale derivante dall'ingiuria, gode di un ampio potere discrezionale, purché la motivazione sia congrua e adeguata alle circostanze del caso concreto, senza che tale valutazione possa essere censurata in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AM. GA. LI. , N. IL (OMESSO);

2) LO. AN. LU. , N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 2/2008 TRIB.SEZ.DIST. di LEGNAGO, del 13/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Salvi Giovanni, che ha concluso per inammissibilita' del ricorso di Am. e per il rigetto del ricorso di…

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