Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti che hanno disposto la chiusura delle scuole secondarie di primo e secondo grado in Friuli Venezia Giulia durante l'emergenza sanitaria da COVID-19, ha affermato il seguente principio di diritto: Il provvedimento che dispone la chiusura delle scuole e l'attivazione della didattica a distanza (DAD) durante l'emergenza sanitaria, pur incidendo sul diritto all'istruzione, costituisce una misura temporanea e proporzionata, giustificata dall'esigenza di tutelare la salute pubblica e contenere la diffusione del contagio, in attuazione dei poteri attribuiti al Governo e alle Regioni per fronteggiare l'emergenza epidemiologica. Tuttavia, tale misura deve essere adottata nel rispetto del principio di proporzionalità, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali, al fine di assicurare il loro effettivo diritto all'inclusione scolastica. Inoltre, il Tribunale ha rilevato che, a seguito dell'entrata in vigore del D.L. n. 44/2021, le disposizioni del DPCM impugnato hanno esaurito i loro effetti, rendendo il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse.