Consiglio di Stato sentenza n. 1707 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:1707SENT

Massima

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Il potere di annullamento in via di autotutela dell'autorizzazione paesaggistica rilasciata dall'ente locale delegato non può essere esercitato dall'autorità ministeriale competente per la tutela del paesaggio al solo fine di sostituire la propria valutazione di merito a quella compiuta dall'amministrazione comunale, ove quest'ultima risulti sorretta da adeguata motivazione e non si ponga in contrasto con i principi di tutela paesaggistica. L'annullamento ministeriale per difetto di motivazione è legittimo solo quando l'atto autorizzatorio comunale non contenga alcuna motivazione in ordine alla compatibilità dell'intervento con il vincolo ambientale e non sussista almeno un rinvio ob relationem a specifici atti istruttori, non potendosi invece ritenere illegittimo l'esercizio della discrezionalità tecnico-amministrativa da parte dell'ente locale, ove la motivazione appaia congrua e pertinente. L'applicabilità della disciplina di tutela paesaggistica dettata dal piano paesistico regionale è esclusa per gli interventi facenti parte di piani attuativi già convenzionati alla data di entrata in vigore del piano stesso, in virtù della clausola di salvezza prevista dalla relativa normativa di attuazione. Pertanto, l'autorità comunale, nell'esercizio delle funzioni delegate in materia di tutela paesaggistica, può legittimamente rilasciare l'autorizzazione per la realizzazione di un intervento edilizio in area sottoposta a vincolo paesaggistico, ove la motivazione del provvedimento autorizatorio risulti adeguata e l'intervento non risulti in contrasto con i valori paesistici tutelati, anche in presenza di un piano paesistico regionale successivamente approvato, qualora l'intervento medesimo faccia parte di un piano attuativo già convenzionato alla data di entrata in vigore del piano paesistico.

Sentenza completa

N. 10314/2006
REG.RIC.

N. 01707/2011REG.PROV.COLL.

N. 10314/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10314 del 2006, proposto da:
Ministero per i beni e le attività culturali (Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici delle province di Sassari e Nuoro), in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliataria per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;

contro

Salmaso Antonio, rappresentato e difeso dall’avv. Pietro Corda, con domicilio eletto presso Antonio Vallebella in Roma, via Filippo Carcano, n. 27;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. Sardegna, Sezione Seconda, 14 ottobre 2005, n. 2033, resa tra le parti, c…

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