Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Reggio Calabria sentenza breve n. 552 del 2016

ECLI:IT:TARRC:2016:552SENB

Massima

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Il rapporto di parentela o affinità con soggetti indagati per gravi reati, anche se dimoranti in autonome unità abitative, può incidere negativamente sulla valutazione circa l'uso esclusivo e lecito delle armi da parte del titolare della relativa licenza, giustificando l'adozione di provvedimenti cautelari di revoca delle licenze di porto d'armi, in quanto vi è il rischio che le armi possano entrare nella disponibilità di persone socialmente pericolose e essere utilizzate per fini illeciti. Tuttavia, tale valutazione deve essere adeguatamente motivata e fondata su elementi concreti che dimostrino l'effettiva possibilità di un uso improprio delle armi, non essendo sufficiente il mero rapporto di parentela o affinità. L'Autorità di Pubblica Sicurezza, nell'esercizio del potere discrezionale di revoca delle licenze di porto d'armi, deve effettuare un'attenta valutazione di tutti i presupposti di fatto e di diritto, evitando valutazioni astratte o automatiche basate esclusivamente sul rapporto di parentela o affinità con soggetti indagati per gravi reati. Il provvedimento di revoca deve essere adeguatamente motivato, nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza, tenendo conto di tutti gli elementi del caso concreto, comprese le eventuali garanzie offerte dal titolare della licenza circa la custodia e l'utilizzo corretto delle armi. L'Autorità di Pubblica Sicurezza non può adottare provvedimenti cautelari di revoca delle licenze di porto d'armi in assenza di una effettiva e concreta valutazione del pericolo di un uso improprio delle armi, fondata su elementi specifici e non su meri sospetti o presunzioni.

Sentenza completa

N. 00410/2013
REG.RIC.

N. 00552/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00410/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

Sezione Staccata di Reggio Calabria

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso n. 410 del 2013, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)), presso il quale, in Reggio Calabria, alla Via Treviso Alta n. 39, è elettivamente domiciliato;

contro

- la Questura di Reggio Calabria in persona del Questore p.t.;
- la Prefettura di Reggio Calabria, in persona del Prefetto p.t.;
rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Reggio Calabria, presso la quale sono elettivamente domiciliati, in Reggio Calabria, alla via del Plebiscito n. 15;

per l'annullamento

- del decreto del Questore di Reggio Calabria …

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