Cassazione penale Sez. III sentenza n. 16396 del 27 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:16396PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di un bene deve essere sorretto da idonea motivazione in ordine alla finalità perseguita per l'accertamento dei fatti, non essendo sufficiente l'indicazione di circostanze generiche. Il giudice è tenuto a specificare quali accertamenti tecnici siano necessari sul bene sequestrato e la ragione per la quale esso debba rimanere a disposizione dell'autorità giudiziaria, al fine di garantire il rispetto del diritto di difesa dell'indagato e l'effettività del controllo giurisdizionale sul provvedimento di sequestro. Il provvedimento di rigetto dell'istanza di restituzione del bene sequestrato che ometta tali indicazioni è pertanto affetto da violazione di legge e carenza di motivazione, con conseguente annullamento e rinvio al giudice per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - rel. Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. IG. N. IL (OMESSO);

2) PI. BR. N. IL (OMESSO);

3) PI. PA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 3538/2009 GIP TRIBUNALE di CAGLIARI, del 01/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARMO Margherita;

lette le conclusioni del PG Dott. BUA Francesco che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con provvedimento del 1 luglio 2009 il Giudice per le Indagini …

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