Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26321 del 24 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26321PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'omessa o tardiva iscrizione del nome dell'indagato nel registro delle notizie di reato previsto dall'art. 335 c.p.p. non determina l'inutilizzabilità degli atti di indagine compiuti fino al momento dell'effettiva iscrizione, in quanto il termine di durata massima delle indagini preliminari di cui all'art. 407 c.p.p. decorre dalla data in cui il nome è effettivamente iscritto nel registro, e non dalla presunta data in cui il pubblico ministero avrebbe dovuto iscriverlo. L'apprezzamento della tempestività dell'iscrizione rientra nella valutazione discrezionale del pubblico ministero, sottratta al sindacato del giudice, fermo restando il profilo di responsabilità disciplinare o penale del pubblico ministero negligente nell'adempimento di tale obbligo. Tuttavia, la giurisprudenza non è unanime sul punto, essendovi orientamenti che riconoscono al giudice il potere di retrodatare l'iscrizione al momento in cui avrebbe dovuto essere effettuata, con conseguente inutilizzabilità degli atti compiuti oltre il termine così rideterminato, ovvero che sanzionano solo i ritardi "abnormi o ingiustificati" nell'iscrizione. In considerazione di tale contrasto interpretativo, la questione è rimessa alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione per una pronuncia di principio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LA. LU. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/03/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAMENDOLA FRANCESCO PAOLO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. D'ANGELO Giovanni che ha chiesto rimettersi gli atti alle Sezioni Unite, nonche' del difensore Avv. ((omissis)) che ha aderito alla richiesta.

Osserva in:

FATTO E DIRITTO

1 - Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Napoli…

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