Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28489 del 17 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:28489PEN

Massima

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Il militare è tenuto a osservare scrupolosamente le consegne ricevute, indipendentemente dal fatto che esse provengano dal diretto superiore, essendo obbligato a farle osservare anche dal proprio superiore gerarchico, qualora questi impartisca ordini di comportamento contrari alle consegne. Le dichiarazioni rese dal militare nell'ambito di un'attività amministrativa legittimamente svolta dal comandante del reparto sono pienamente utilizzabili, anche in assenza del difensore, poiché il comandante non agisce in qualità di ufficiale di polizia giudiziaria militare. La mancata deduzione di specifici motivi di impugnazione in sede di appello preclude la possibilità di sollevare nuove questioni in sede di legittimità, determinando l'inammissibilità del ricorso per cassazione. Il carattere pretestuoso e meramente dilatorio delle doglianze formulate comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Consigliere

Dott. SANTACROCE Giorgio - Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. CA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 26/05/2006 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTACROCE GIORGIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GARINO Vittorio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore avv. LEUZZI Biagio, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

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