Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro la fede pubblica, l'industria, il commercio e il patrimonio, quale quello della commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti, si configura quando vi sia la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo, caratterizzato da una struttura organizzativa, dalla condivisione di un programma criminoso e dalla ripartizione di compiti tra i partecipi, anche con ruoli direttivi e organizzativi, i quali agiscono in sinergia per la realizzazione di un'attività illecita continuativa, avvalendosi di una forza lavoro composta prevalentemente da cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno. In tali casi, la gravità indiziaria e le esigenze cautelari, quali il pericolo di reiterazione del reato, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, non essendo sufficiente la detenzione domiciliare per assicurare la rescissione dei rapporti illeciti e la cessazione dell'attività criminosa, attesa la capacità del gruppo di rigenerarsi e reperire nuove risorse umane e logistiche per proseguire nell'attività delittuosa nonostante i precedenti controlli e sequestri.