Cassazione penale Sez. III sentenza n. 33224 del 28 agosto 2024

ECLI:IT:CASS:2024:33224PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), cod. proc. pen., deve essere concreto, attuale e fondato su elementi reali, desumibili dalla personalità dell'indagato, dalle modalità di commissione del fatto e dalle sue concrete condizioni di vita, senza che sia necessaria la previsione di specifiche occasioni di recidivanza. La valutazione di adeguatezza della misura cautelare degli arresti domiciliari, rispetto alle esigenze di prevenzione, deve essere motivata con riferimento agli elementi specifici inerenti al fatto, alle motivazioni di esso e alla personalità dell'indagato, che inducano a ritenere tale misura l'unica idonea a fronteggiare il concreto pericolo di reiterazione di condotte analoghe a quella contestata, anche in assenza di precedenti specifici. La motivazione deve illustrare le ragioni per le quali le altre misure coercitive ed interdittive, anche applicate congiuntamente, sono ritenute inadeguate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. MACRÌ Ubalda - Consigliere

Dott. MAGRO Maria Beatrice - Consigliere

Dott. BOVE Valeria - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
El.Fa. nato il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 02/04/2024 del Tribunale di Trento
udita la relazione svolta dal Consigliere Valeria Bave;
lette la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del generale Luigi Giordano, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
letta la memoria ex art. 127 cod. proc. pen. presentata dal difensore del ricorrente, avvocato Cl.Ro., con la quale si insiste nell'accoglimento di ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. È impugnata l'ordinanza del 2 aprile 2024 con la quale il Tribunale di Trento ha rigettato la rich…

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