Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38311 del 15 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38311PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, anche se esercitato da un pubblico amministratore nei confronti di un servizio giornalistico, non può mai tradursi in attacchi lesivi della personalità e della dignità morale e intellettuale delle persone oggetto della critica, attraverso l'attribuzione di finalità personalistiche e di malafede, senza adeguata motivazione. Il superamento dei limiti della continenza, valutato in base a criteri di congruità e proporzionalità, integra il reato di diffamazione, non essendo sufficiente, ai fini dell'esclusione della responsabilità penale, la mera invocazione del diritto di critica politica. Inoltre, l'errore sulla veridicità dei fatti o sulla correttezza dei giudizi formulati non esclude il dolo richiesto dalla norma, essendo sufficiente la consapevolezza di formulare affermazioni oggettivamente lesive della reputazione altrui, anche in presenza di una pronuncia civile di insussistenza della diffamazione, atteso che i presupposti per l'applicazione delle due fattispecie differiscono. Infine, l'esclusione della scriminante putativa della provocazione richiede la dimostrazione di una reazione immediata ed impulsiva, non essendo compatibile con tale esimente una condotta caratterizzata da riflessione e consultazione con i propri legali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata ad (OMISSIS), il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/05/2015 della Corte di Appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CATENA Rossella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Venezia riformava parzialmente la sentenza…

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