Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 37480 del 14 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:37480PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando sussistono gravi indizi di un'organizzazione criminale che, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, è in grado di commettere delitti, di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o di trarre altrimenti profitto per sé o per altri, nonché di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto in occasione di consultazioni elettorali. La forza di intimidazione che caratterizza il vincolo associativo non deve necessariamente essere esternata attraverso specifici atti di minaccia e violenza, ma può desumersi anche dal compimento di atti che, sebbene non violenti, siano evocativi dell'esistenza attuale, della fama negativa e del prestigio criminale dell'associazione, ovvero da altre circostanze obiettive idonee a dimostrare la capacità attuale del sodalizio, o di coloro che ad esso si richiamano, di incutere timore ovvero dalla generale percezione che la collettività abbia dell'efficienza del gruppo criminale nell'esercizio della coercizione fisica. Ai fini della configurabilità del delitto di scambio elettorale politico-mafioso di cui all'art. 416-ter c.p., quando il soggetto che si impegna a reclutare i suffragi è persona intranea ad una consorteria di tipo mafioso ed agisce per conto e nell'interesse di quest'ultima, non è necessario che l'accordo concernente lo scambio tra voto e denaro o altra utilità contempli l'attuazione, o l'esplicita programmazione, di una campagna elettorale mediante intimidazioni, poiché esclusivamente in tal caso il ricorso alle modalità di acquisizione del consenso tramite la modalità di cui all'art. 416-bis c.p., comma 3, può dirsi immanente all'illecita pattuizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

Dott. VENEGONI Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 137/21 del TRIBUNALE RIESAME DI LECCE;
vista la richiesta di trattazione orale ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
sentite le conclusioni delle parti.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Gip presso il Tribunale di Lecce, con ordinanza del 12.2.2021, disponeva nei confronti di (OMISSIS) la misura della custodia cautelare in carcere per il delitto di cui all'articolo 416-bis c.p., 416-ter c.p., Decreto del Pres…

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