Il godimento di beni demaniali o del patrimonio indisponibile dello Stato o degli enti pubblici, ancorché regolato da convenzioni che presentano elementi privatistici, è sempre riconducibile alla figura della concessione amministrativa, in quanto l'utilizzazione di tali beni, stante la loro destinazione alla diretta realizzazione di interessi pubblici, può essere legittimamente attribuita a soggetti diversi dall'ente titolare solo mediante concessione. Pertanto, il diritto di insistenza del precedente concessionario non esclude l'obbligo per l'amministrazione di assoggettare a procedura comparativa l'offerta del medesimo, al fine di individuare il soggetto che offra le migliori garanzie di proficua utilizzazione del bene per finalità di pubblico interesse, in ossequio ai principi di concorrenza e di tutela del pubblico interesse. L'amministrazione, nell'esercizio dei propri poteri di autotutela esecutoria, può procedere al rilascio coattivo del bene demaniale senza dover rispettare gli oneri motivazionali previsti per l'autotutela decisoria, essendo sufficiente la legittimità del titolo esecutivo o la natura pubblica del bene tutelato.