Il Comune, nell'esercizio della sua potestà regolamentare in materia di assegnazione di spazi di sosta personalizzati a favore di persone con particolari condizioni di invalidità, deve garantire il rispetto del principio di uguaglianza e non discriminazione, evitando di imporre requisiti non previsti dalla normativa statale di riferimento, come il possesso di patente di guida speciale con veicolo adattato, che risulterebbero sproporzionati e lesivi dei diritti sociali delle persone con disabilità. L'Amministrazione comunale, nel valutare le istanze presentate, è tenuta a considerare la documentazione complessivamente prodotta dal richiedente, senza richiedere ulteriori adempimenti formali non essenziali, e a motivare adeguatamente l'eventuale diniego, nel rispetto del principio di proporzionalità e del diritto di difesa. Laddove l'Ente abbia già acquisito informazioni sulla condizione di disabilità e sulla necessità di utilizzo frequente dell'autoveicolo per motivi socio-sanitari, non può opporre la mancata produzione di specifiche dichiarazioni, dovendo invece procedere all'istruttoria e all'adozione del provvedimento finale in tempi celeri, in ossequio ai principi di buon andamento e di tutela delle situazioni di fragilità. Il Comune, inoltre, non può sospendere sine die l'esame delle istanze in attesa dell'approvazione di un regolamento, dovendo comunque garantire l'esercizio del diritto alla mobilità delle persone con disabilità, anche in assenza di una disciplina di dettaglio, nel rispetto del giudicato amministrativo e dei principi di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa.